Giancarlo Facchinetti - brunorinaldi

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Giancarlo Facchinetti

le stampe

LA RESISTENZA E LA MUSICA   


La guerra e soprattutto la lotta contro la barbarie nazista e fascista che scatenò il conflitto, furono come un elemento affratellante che consenti’ alla cultura europea di abbandonare, per un certo periodo, i complessi problemi che dividevano i compositori d’avanguardia, in favore di questioni più vitali e più essenziali: come la sopravvivenza fisica della civiltà, minacciata dalla barbarie  stessa. Si realizzo, infatti una specie di tacita intesa, non molto dissimile dal fronte comune antifascista in politica, che, nel nome della necessità di superare quel terribile momento, mise da parte le varie diatribe di carattere politico, per trovare un ‘area comune di lotta al fascismo compresa in un arco che andava dai liberali ai comunisti. L’elenco delle opere ispirate a questa lotta che molti compositori del ‘900 hanno scritto è assai lungo. Basterà comunque citare le composizioni più note e forse più significative anche sul piano strettamente musicale, al fine di mostrare il grande impegno civile e sociale di molti compositori, protagonisti della musica europea di questo secolo. Il problema di unire, uno stile musicale più ricco e più profondo la ricchezza della melodia e la sua profonda  umanità  a un’ epressione più intensamente drammatica, fu affrontato da Sciostakovic nella 7° Sinfonia ( Sinfonia di Leningrado). Questo lavoro, scritto quando egli prendeva parte alla difesa della città sovietica, nei mesi della invasione nazista, costituisce una conquista di un ‘importanza fondamentale per la musica di questo secolo. La profonda commozione che provoco nel pubblico di tutti i paesi antifascisti del mondo fu un trionfo della musica stessa, ben lungi dall’essere esaurita, ma sempre importante per la vita del popolo che veniva ispirato nella lotta comune contro le forze della reazione e della distruzione. Una storia diversa ha “ il sopravvissuto di Varsavia” per voce recitante , con coro misto che Schònberg scrisse in America nel 1947 sotto l’impressionante racconto di uno scampato al massacro degli ebrei nel ghetto di Varsavia, da parte dei nazisti .Non bisogna dimenticare che  Schònberg  prese posizione contro la dittatura nazista una prima volta quando abitava ancora in Germania scrivendo ” l’Ode a Napoleone una composizione che mette sotto accusa lo stesso dittatore nazista e che gli procuro non pochi guai. “La partitura del “ Sopravvissuto di Varsavia è una delle più avanzate nell’ultimo periodo compositivo di Schònberg e il racconto di questo sopravvissuto, che descrive una esecuzione di massa nel ghetto Varsavia e la sua difficoltà a vivere per molti giorni nascosto nelle fogne della città polacca, è descritto con estrema drammaticità, con un finale emozionante quando entra in campo un coro maschile che conclude la composizione, cantando l’inno ebraico SHEMA YSRAEL, il credo dimenticato, ultimo messaggio prima del massacro. Anche in Italia troviamo molti compositori impegnati ascrivere opere ispirate alla lotta antifascista e agli orrori della guerra: da Ghedini a Zafred , da Petrassi a Nono.  Proprio di quest’ultimo forse è il lavoro più significativo scritto in Italia nel dopoguerra : “Il canto sospeso “ per soli , coro e orchestra. Si tratta praticamente di un grande oratorio scritto su testi ricavati dalle lettere di condannati a morte della Resistenza europea, la cui stratificazione di fasce sonore corali e insieme strumentali  ha il compito di comunicare la stravolta , sensibile , espressionistica lettura di testi del massimo impegno umano.Nel frontespizio delle partiture appare uno scritto assai significativo di Thomas Mann “…la fede la speranza di  sacrificio d’una  gioventù europea , ha assunto il bel nome di “Résistance”, della resistenza internazionale e concorde contro lo  scempio dei propri paesi; contro l’onta di un’Europa hitleriana e l’orrore del mondo hitleriano, non voleva semplicemente “resistere”, ma sentiva di essere l’avanguardia di una migliore società umana…”  



 
 
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