GLI EBREI D’EUROPA NELLA SPIRALE DELLA PERSECUZIONE NAZI-FASCISTA
Non è vero che gli ebrei siano andati al macello come pecore, senza difendersi.Nei pochi spazi che le leggi antiebraiche nei vari paesi han concesso, in Germania , in Ungheria , in Francia, in Olanda e in Italia, gli ebrei hanno creato strutture di difesa autodifesa civile per proteggere la loro integrità culturale, con la creazione di scuole per i ragazzi espulsi da quelle pubbliche e l’assistenzaPer gli aventi bisogno, con l’organizzazione della emigrazione verso lidi più ospitali. La solidarietà di coloro che disponevano di mezzi finanziari per le multiformi attività associative sorte o sviluppate in quei difficili frangenti in parte anche sostenute anche da iniziative americane rappresentano una pagina pressochè sconosciuta della storia di quei tempi terribili. La persecuzione, scatenata dai nazisti e d imitata dai loro amici ha risvegliato negli ebrei una presa di coscienza della propria condizione minoritaria che rischiava di scomparire del tutto nei processi più o meno intensi nel processi di assimilazione nelle società che ospitavano comunità ebraiche.questa autodifesa, tenuto conto delle condizioni precarie nelle quali si svolgeva, ha certamente attenuato l’impatto con la violenza della persecuzione. Certo, ribellarsi al momento dell’arresto quando questo è fatalmente scattato, era inimmaginabile,. Alcuni singoli e disperati gesti di ribellione costituiscono una eccezione. Ma quando la misura fu colma e non ci fu più nulla da perdere, nel ghetto di Varsavia una furibonda lotta armata ha impegnato per più di un mese formazioni di truppe naziste specializzate, prima che il generale Stroop che le comandava potesse telegrafare al Quartier Generale del suo comando a Berlino” non vi sono più segni di vita nel ghetto di Varsavia”. .Era il 15 maggio 1945. Ricordiamocene… Altre rivolte, tutte finite in un bagno di sangue, ma appunto per questo tragicamente gloriose, avvennero nei campi di sterminio di Majdanek, Sobibor, Treblinka, e Auschwitz…Uomini e donne che hanno preferito morire combattendo piuttosto che lasciarsi assassinare. Ma la resistenza antinazista degli ebrei e soprattutto in favore degli ebrei, dentro e fuori dai campi di sterminio ebbe anche un altro risvolto: quello della solidarietà. Decine di organizzazioni religiose e laiche della Resistenza europea hanno ordito una rete di protezione in favore degli ebrei, sottraendoli alle razzie, munendoli di documenti falsi, trovando alloggi clandestini, aiutandoli ad espatriare. Uomini e donne sacerdoti cattolici, pastori protestanti, civili anonimi, funzionari delle amministrazioni, poliziotti e militari hanno affrontato rischi gravissimi per aiutare e proteggere chi era in pericolo. Basti pensare che a Berlino, il giorno che le avanguardie sovietiche issarono sul tetto del Reichstag la bandiera della vittoria, milleduecento ebrei poterono uscire dalla clandestinità e tornare ad essere liberi cittadini. Dunque altrettanti berlinesi sono stati capaci di nasconderli, in una città distrutta dai bombardamenti, nella quale non c’era più luce né acqua, ne nulla da mangiare, dove la gente viveva nelle cantine e bruciava i mobili di casa per scaldarsi. Cosi come questi si contano a migliaia, non solo in Germania ma, ma in tutti i paesi occupati.non per niente Israele ha istituito una onoreficenza destinata “ ai giusti” affinchè nella Shoa non si ricordi solo l’orrore e l’ignominia, ma si sappia che ha mobilitato il meglio di un umanità della quale nessuno immaginava l’esistenza. Alcuni nomi? Perlasca ,Paltucci, Wallemberg e, perché no? Schindler, Miep, Gkes e cosi via. Personaggi protagonisti di vicende spesso rocambolesche animate da un coraggio al limite dell’insperatezza che hanno sentito solo la voce della loro coscienza.
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